La definizione di standard di qualità e di trasparenza procedurale, a cui le istituzioni impegnate nella verifica e valutazione delle competenze linguistiche devono attenersi, costituisce uno dei principali obiettivi perseguiti dall’ALTE sin dalle sue origini.
La pubblicazione di ALTE Principles of Good Practices (1993) e di ALTE Code of Practice (1994) rappresenta due importanti momenti di un percorso che ha condotto, nel 2006, alla stesura definitiva di 17 standard di qualità, che tutti i membri ALTE sono tenuti a rispettare in fase di progettazione, somministrazione e gestione degli esami.
Una specifica procedura di auditing è stata contestualmente codificata dall’ALTE, con lo scopo di verificare l’effettiva aderenza agli standard da parte delle singole istituzioni.
Tale procedura prevede l’intervento di un auditor che, dopo aver analizzato la documentazione pertinente ai fini della definizione del sistema qualità dell’auditee e aver verificato in loco l’effettiva implementazione delle procedure descritte, redige una relazione finale che comprende un giudizio relativo al livello di soddisfazione di ogni singolo standard.
Il giudizio viene quindi sottoposto a ratifica da parte di un comitato permanente eletto tra i membri ALTE. Un “marchio di qualità” sarà a breve introdotto per segnalare gli esami che soddisfano gli standard.
I principi di buone prassi formulati dall’ALTE sono stati d’ispirazione alla creazione del sistema certificatorio CELI nei primi anni ‘90, così come i successivi sviluppi nel dibattito sulla definizione di standard hanno portato alla codifica di procedure volte a realizzare un vero e proprio sistema qualità all’interno del CVCL.
Su tali presupposti, il CVCL ha sottoposto ad audit la suite degli esami CELI (dal CELI 1 al CELI 5) in due distinte fasi: il CELI 3 nel 2007 e i restanti quattro livelli nel 2011. In entrambi i casi è stata certificata la corrispondenza del sistema ai 17 standard di qualità ALTE, con l’identificazione di alcuni aspetti evidenziati quali esempi di migliori prassi.